1) Ciao Giulia! Siamo contente di averti come ospite del nostro blog e di poterti intervistare, grazie di questa tua disponibilità …e grazie delle foto delle tue fantastiche opere d’arte. Ti va di raccontarci di te, del tuo progetto Piupazzi? Come nasce e cosa rappresenta per te?
"Ciao! Grazie a voi per aver pensato a me! L’avventura dei Piupazzi è nata in maniera naturale. Era già da qualche anno che facevo dei pupazzi per i “nuovi arrivati” delle mie amiche, e più di una mi aveva detto che avrei dovuto provare a pensare più in grande. Inoltre, sicuramente grande influenza ha avuto mio padre! Un padre fantasioso e molto paziente che ogni sera ci raccontava storie per far addormentare me e mia sorella. E quando i libri non bastarono più, mio padre cominciò a inventare storie ed ogni sera pendevamo dalle sua labbra fino ad addormentarci.Da qui penso sia nata l’idea dei Piupazzi. E dopo tanti anni gli ho fatto rispolverare la fantasia per creare le filastrocche che accompagnano ogni Piupazzo di collezione! In fondo, noi non siamo che la somma delle cose che abbiamo vissuto e del futuro che vogliamo costruirci… e io, il mio futuro lo voglio colorato, lo voglio come un patchwork di fantasie differenti e armoniche, e lo voglio sostenibile. Per questo i Piupazzi nascono dagli scarti delle campionature di tessuto che stagionalmente arrivano alle aziende di moda, e sono un po' pazzi perché ogni volta assemblo tessuti diversi, a seconda del mio estro, delle richieste e delle disponibilità di tessuto. Come tante piccole Madeleine di Proust, a mano a mano, hanno preso forma e vita, i tanti personaggi delle fiabe che ho ascoltato per anni, sotto le coperte, ogni sera. Per me è come creare ogni volta un piccolo mondo, passo dopo passo, esperienza dopo esperienza, pezzo per pezzo."
2) Chi sono i soggetti dei tuoi lavori e in base a cosa li scegli?
"I miei soggetti sono per lo più animali, ricreati in maniera fantasiosa e ironica. Ma più vado avanti più mi rendo conto che tutto è “Piupazzabile”… ho già sperimentato radio d’epoca e chitarre e -con grande soddisfazione- anche una coppia di sposi, e sono solo pochi mesi che ho intrapreso questa avventura".
3) Cosa ti ispira nel creare nuovi lavori?
"Come amo spesso dire, i Piupazzi nascono quasi sempre da ispirazioni che arrivano dalle persone che mi sono accanto, o chi mi scrive per chiedermi sempre di osare un passetto ancora più avanti. Penso alla ragazza che mi ha mandato un disegno di sua figlia da “piupazzare” e alla sua felicità quando l’ha ricevuta; come anche ad un mio amico che una sera, davanti ad una birra mi disse che avrebbe voluto un Piupazzo col suo nome, ed è così che nacque Federico i Koala".
4) C’è un tuo piupazzo preferito? Ti va di raccontarci perché?
Preferito, non lo so. Nel senso che ormai lego ognuno di loro ad un momento preciso. Ma sono sicuramente molto affezionata a Peppe l’elefante. Fu il primo, ormai più di 8 anni fa, quando ancora non avevo neanche la più lontana idea di mettere su questa avventura. Lavoro nel campo della moda, e ogni stagione ci arrivano moltissime campionature di tessuto, che dopo pochi mesi vengono date al macero. Questa cosa mi ha sempre dato da pensare, e quindi cominciai a prendere qualche tessuto, quelli che mi piacevano di più. Li tenevo li, occupavano spazio nel mio appartamento ma non li buttavo, convinta che avrebbero portato a qualcosa. Quindi quando una delle mie più care amiche mi disse che era incinta, decisi di provare ad utilizzare qualche tessuto per farle un peluche unico, che solo la piccola Irene avrebbe avuto. Cosi nacque il primo Peppe".
5) Ora la domanda di rito posta a tutti i nostri ospiti: cosa pensi della Psicologia?
"Penso che sia una dottrina imprescindibile per chi vive nella società. Nel senso che chiunque lavori in team, o abbia a che fare con il pubblico deve capire le esigenze altrui, rispettarle e farle proprie, per la buona riuscita di un progetto".
6) In questo tuo progetto c’entra la psicologia? Se si ci puoi spiegare in che modo?
"C’entra nella misura in cui ogni volta devo comprendere le esigenze di chi mi si pone di fronte come committente. Chiedo sempre informazioni sul destinatario finale, e più informazioni ho, più penso di far mio il progetto, metterci più cuore. Inoltre ho la fortuna di aver scelto un campo dove c’è sempre tanta gioia e serenità. Se si sceglie di regalare un pupazzo è per festeggiare una nascita di qualcuno a te vicino, per un compleanno o un evento speciale. Quindi le persone sono sempre ben disposte ad aprirsi con me e confidarmi quei piccoli dettagli che fanno poi la differenza sul Piupazzo".
7) In passato hai avuto a che fare in qualche modo con la psicologia?
"Non direttamente. Mi ha però sempre affascinato capire i meccanismi della mente delle persone. Perchè fanno certi collegamenti, cosa scatena alcune reazioni positive o negative. Più conosci a fondo una persona, più riesci ad intuire come reagirà di fronte ad un evento o ad un imprevisto. Molti dicono che questa mia propensione ad andare al di là del fatto nudo e crudo dipenda dal fatto che sono del segno dello Scorpione, ma io non ci capisco granchè".
8) Credi possa essere possibile utilizzare la tua arte in ambito psicologico?
"I pupazzi hanno sempre avuto poteri “terapeutici”. Ripenso al mio peluche quando ero piccola, era un orsetto azzurro, che dopo tanti anni insieme era talmente liso che non era più possibile neanche lavarlo in lavatrice..non ne sarebbe uscito nulla! Inoltre penso che l’idea di costruire insieme qualcosa partendo da zero possa essere terapeutico. Per me lo è, dato che perdo completamente la cognizione del tempo, mi rilasso e qualsiasi brutta sensazione accumulata nella giornata svanisce come d’incanto".
9) C’è un target specifico di popolazione a cui sono destinati i tuoi piupazzi?
"Sicuramente ad oggi la maggior parte dei miei Piupazzi sono andati a bambini, quindi se parliamo di target direi 0-8 anni, più o meno. Ma ho realizzato anche Piupazzi per adulti, come regalo."
10) Pensi che nella scelta/acquisto dei tuoi lavori ci sia un filo conduttore di ordine psichico che induce le persone a scegliere un determinato piupazzo piuttosto che un altro?
"Più che preferire un Piupazzo rispetto ad un altro, tranne che non si arrivi con le idee chiare su un determinato animale, penso che le persone restino affascinate da una precisa realizzazione. Un determinato accostamento di colori, o un particolare in più. Mi accorgo che spesso le persone mi inviano foto che ho precedentemente pubblicato come base di partenza per il loro Piupazzo. Inoltre penso che la chiave nel mio caso sia la personalizzazione. Lavorando con tessuti a volte molto piccoli, ogni volta la creazione di un Piupazzo riparte da zero. Chiedo al cliente di dirmi se ha preferenze di colore, o se vuole tenere il pupazzo più neutro o più colorato. Insomma ogni passaggio viene fatto insieme. La personalizzazione in tutte le fasi della creazione affascina molte persone. Penso che ad oggi, dove possiamo comprare qualsiasi cosa proveniente da qualsiasi parte del mondo, si stia invece iniziando a volere qualcosa di realmente unico, perché pensato solo ed esclusivamente per quella persona. Ogni Piupazzo è unico, e questo viene molto apprezzato".
11) Dove si possono trovare i tuoi lavori e come è possibile acquistarli?
"Ad oggi dispongo solo di pagine social. Quindi è possibile scrivermi in direct direttamente su Facebook alla pagina piupazzi o su Instagram alla pagina _piupazzi_
Altrimenti si può mandare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo."
12) Ti va di salutarci con la presentazione di un tuo piupazzo?
Ogni Piupazzo della mia collezione è stato presentato con una filastrocca. E’ un piccolo gioco che ho creato insieme al già citato papà per accattivare i grandi e far divertire i piccini.
Quindi vi lascio con una filastrocca:
“ E’ di taglia un po' abbondante, dolce, sveglio e accomodante.
Al galoppo un po' pesante, il magnifico...Peppe elefante!”
Ancora grazie a Giulia e grazie anche ai nostri cari lettori.
Vi lasciamo con qualche altra immagine di questi fantastici lavori